"Unvel"/Da nessuna parte/nowhere
"Unvel" (da "nessuna parte" in dialetto romagnolo) è il titolo di questa raccolta di fotografie effettuate nella campagna delle Valli di Comacchio e nella "bassa" tra Ravenna e Cervia.
Ruderi e container sono sparsi qua e là, prigioni di qualche ricordo.
Canali di "rumore" che si snodano come anguille sono le superstrade che attraversano queste pianure. Camion dai mille colori si muovono in colonne e con la stessa tonalità del borbottio dei motori, che viene rotto ogni tanto da un sibilo di frequenza a tono più alto: è il sorpasso da parte delle automobili.
In verticale dominano i tralicci, alcuni di dimensioni enormi che sembrano guardare, come dei dell'Olimpo, ciò che accade più in basso.
"A so acvè cun e' gos", che in dialetto romagnolo vuol dire "sono qui con il magone". Questo è l'effetto che mi provocano quelle moderne abitazioni, in piccoli gruppi o più numerose, che ogni tanto si palesano all'orizzonte. Per "magone" intendo quella "depressione del sorriso" che mi fa dire sono proprio "unvel" cioè da nessuna parte.
Tutto mi porta alle parole di Giovannino Guareschi e cioè che l'essenza di queste lande "non va cercata sulla terra, bisogna cercarla nell'aria" perchè "la bassa è fatta per chi non ha paura di restar solo con i suoi pensieri". E questi miei scatti sono stati viaggi “interni” viaggi “mentali”.